Come vedo il mondo... Come vedo me stesso. Che ne dite? (clicca la foto)


"Un racconto per riflettere": l'asino nel pozzo (clicca la foto)

Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscire. Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell'asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. Poiché l'asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo. Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra. Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide, L'asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l'asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.
 
MORALE: Quando la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, il segreto per uscire più forti dal pozzo é scuoterci la terra di dosso e fare un passo verso l'alto. Ognuno dei nostri problemi si trasformerà in un gradino che ci condurrà verso l’uscita. Anche nei momenti più duri e tristi possiamo risollevarci lasciando alle nostre spalle i problemi più grandi, anche se nessuno ci da una mano per aiutarci.

Dieci regole per riconoscere un imbecille (clicca la foto)



I) L'Imbecille, per sua natura, infastidisce e danneggia il prossimo.


II) L'Imbecille non ci ricava niente, anzi ci rimette.


III) Il cattivo a volte si riposa, l'Imbecille mai.


IV) L'Imbecille non ha niente da dire e lo ribadisce continuamente.


V) L'Imbecille trasforma l'utile in inutile attraverso il dannoso.


VI) Contro gli Imbecilli, anche Dio combatte invano.


VII) L'Imbecille si annida ovunque. Fra i parenti, gli amici, gli amici degli amici.


VIII) L'Imbecille non ti abbandona mai soprattutto quando non ne hai bisogno.


IX) L'Imbecille è ciò che più si avvicina al concetto di infinito.


X) Più si è Imbecilli e più si sente forte il desiderio di farlo sapere.


Splendida lettera di un padre ad un figlio (clicca qui per leggere)

Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l'abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l'ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po' del tuo tempo, dammi un po' della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l'ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te. 

Facebook. Ecco cosa succede se una ragazza cambia il proprio stato in "single"... (clicca la foto)


Quando le stesse 4 parole possono dare gioia... o dolore... (clicca la foto)


Le principesse Disney dopo le feste... burp ! Ihihih (clicca la foto)


Tranquilli ! Hanno detto che i soldi arriveranno a cascata !!!!! (clicca la foto)


Cani e uomini in un universo... parallelo ! Ihihih (clicca la foto)


Un pavone fatto di fiori... sublime ! (clicca la foto)


Sei amico quando... (clicca qui per leggere)


Sei amico dello Stato quando accetti cosa ti impone, non fai domande e non lo contesti…


Sei amico di un pezzo grosso quando scopri che era tuo compagno di scuola (“tranquilli, ho un amico che…”) anche se non lo vedi da 20 anni e ti stava sulle balle...



Sei amico della mafia quando accetti cosa ti impone, non fai domande e non la contesti…


Sei (uomo) un amico della donna fino a quando non gliela chiedi…


Sei (donna) un’amica dell’uomo fino a quando gli dici che non vuoi dargliela…


Sei amico di un commerciante nel momento in cui, senza chiedertelo, smette di farti lo scontrino…


Sei amico del tuo compagno di elementari quando ti dice “diventiamo amici?”…


Sei amico del tuo parrucchiere fino a quando non perdi i capelli…


Sei amico di un tizio su Facebook perché hai messo mi piace al suo commento…


Sei amico di un vigile fino a quando non ti becchi una multa…


Sei amico del Sindaco perché lo hai votato…


Sei amico di te stesso quando hai torto ma sei l’unico a darti ragione…


Sei amico di un tizio perché gli hai prestato soldi… diventi suo nemico quando glieli richiedi indietro…


AMICIZIA… Un parolone, troppo spesso se ne abusa, troppo spesso viene usato quando non serve, troppo spesso pensiamo di sapere cosa voglia dire. L’amicizia non si spiega, l’amicizia esiste… e basta… L’amicizia è un elemento invisibile, nel cuore di ognuno di noi… nessuno potrà mai vederla o toccarla nonostante, spesso,  sia grande e indistruttibile.
  
© Le Perle di un Pirla 

La dura verità del "sette due uno"... (clicca la foto)


STO BENE

7 lettere
2 parole
1 bugia

Magra o grassa? Un racconto assolutamente da leggere ! (clicca la foto)

Qualche tempo fa, all'entrata di una palestra, si poteva vedere un cartello con la foto di una ragazza dal fisico spettacolare con su scritto: "Quest'estate, preferite essere una sirena o una balena?"


Si racconta che una donna, della quale non conosciamo l'aspetto fisico, rispose a questa domanda nel seguente modo:


"Egregi signori, le balene sono sempre circondate di amici (delfini, foche, uomini curiosi), conducono una vita sessuale molto attiva e accudiscono i propri piccoli con molto affetto. Si divertono come matte con i delfini e mangiano gamberi fino a strafogarsi. Nuotano tutto il giorno e viaggiano verso luoghi fantastici come la Patagonia, il mare di Barens o le barriere coralline della Polinesia. Cantano magnificamente e in alcuni casi incidono dei CD. Sono animali impressionanti e molto amati, difesi e ammirati in tutto il mondo. Le sirene non esistono, ma se esistessero, farebbero la fila nello studio di un psicologo, in seguito ad un problema di sdoppiamento della personalità: donna o pesce? Non avrebbero alcuna vita sessuale né potrebbero avere figli. Sarebbero affascinanti, certo, ma solitarie e tristi. E inoltre, chi vorrebbe accanto una ragazza che odori di pesce? Senza dubbio, preferisco essere una balena!"

In assoluto il più bel regalo di Natale... (clicca la foto)


Il bambino sulla sinistra sta andando da Babbo Natale a chiedere che suo padre torni dalla missione di guerra. Non sa che il suo desiderio si realizzerà proprio dopo pochi istanti...
 

Il rapporto di coppia nel terzo millennio... (clicca la foto)


I "5 minuti" non sono uguali dappertutto... (clicca la foto)


L'urlo... (clicca la foto)


L'insulto..."senza parolacce" - Scambio volentieri le mie... (click per leggere)


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Il marito perfetto... Ihihih (clicca la foto)


Una torta a forma di borsa di Louis Vuitton ! Spettacolo ! (clicca la foto)


Alberi di Natale fatti con frutta, verdura, formaggi. Originalissimi! (clicca la foto)





Ecco come si sono estinti i gentiluomini... (clicca la foto)


16 diversi disegni per il vostro cappuccino ! (clicca la foto)


Ecco cosa succede se scorreggi dentro una Smart... (clicca la foto)


Ecco come trattavano i cani nel 1877... (clicca la foto)


Guarda anche il video (lo trovi in 9 lingue diverse tra cui l'italiano) contro l'abbandono! CLICCA QUI E SCEGLI IL VIDEO!

Un racconto da leggere assolutamente. "Il Divorzio..." (clicca la foto)


Una sera, mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e le dissi: “Devo parlarti”. Lei annuì e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi.... quel dolore che all'improvviso mi bloccava la parola...

Mi feci coraggio e le dissi: “Voglio il divorzio”. Lei non sembrò sorpresa dalle mie parole e mi chiese soavemente: “Perché?”.

Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma non potevo risponderle... aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna... Giovanna! Io ormai non amavo più mia moglie... mi faceva solo tanta pena... mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell'atto di separazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio.

Lei quando vide l'atto lo strappo in mille pezzi! Come ?! Avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?! A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me... però non potevo farci nulla... io amavo Giovanna!

All'improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione.... l'idea del divorzio cominciava ad essere realtà. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva... non cenai e mi misi a letto... ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna.

Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere... mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l'auto tantomeno il negozio... soltanto un mese di preavviso... quel mese che stava per cominciare l'indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto!

Il suo ragionamento era semplice : “Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non è giusto distrarlo con i nostri problemi”. Io fui d'accordo però lei mi fece un ulteriore richiesta. “Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta... in questo mese ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa”. Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio e per superare il momento in pace.

Raccontai la cosa a Giovanna che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: “Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie... dille che oramai tu sei mio... se ne faccia una ragione!”.

Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati.... nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo: “Grande papà, ha preso la mamma in braccio!”. Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore.... camminai dieci metri con mia moglie in braccio.... lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce: “Non dirgli nulla del divorzio per favore”... Acconsentii con un cenno, un po' irritato, e la lasciai sull'uscio. Lei uscì e andò a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati ...lei si appoggiò al mio petto e.. potei sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo.... Mi accorsi che non era più così giovane... qualche ruga, qualche capello bianco...! Si notava il danno che le avevo fatto! Ma cosa avevo potuto fare per ridurla così?

Il quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l'intimità stava ritornando tra noi.... questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio.... e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.

Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!

Ogni giorno era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera.

Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi. Si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse: “I miei vestiti mi vanno grandi”. Lì mi resi conto che era dimagrita tanto... ecco perché mi sembrava così leggera! Di colpo accorsi che era entrata in depressione... troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli ... nostro figlio entrò all'improvviso nella nostra stanza e disse : “Papà è arrivato il momento di portare la mamma in braccio (per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa... ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio.

Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo... la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata... mi venne da piangere!

L'ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi: “Non mi ero reso conto di aver perduto l'intimità con te”....

Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina... mia moglie restò a casa.

Mi diressi verso il posto di lavoro, ma a un certo punto passando davanti alla casa di Giovanna mi fermai, scesi e corsi sulle scale... lei mi aprì la porta e io le dissi: “Perdonami.. ma non voglio più divorziare da mia moglie!” Lei mi guardò e disse: “Ma sei impazzito?” Io le risposi : “No... e' solo che amo mia moglie... era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato ma ora ho capito i veri valori della vita, dal giorno in cui l'ho portata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita!” Giovanna pianse mi tirò uno schiaffo ed entrò in casa sbattendomi in faccia la porta.

Io scesi le scale velocemente, salii in macchina e mi fermai in un negozio di fiori, le comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse: “Cosa scriviamo sul biglietto?” le dissi: “Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi”

Arrivai di corsa a casa, feci le scale, entrai di corsa, mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulle labbra...... ma mia moglie era a terra... morta!

Stava lottando contro il cancro mentre io invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene.

Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo... sì un mese... affinché a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio.... affinché nostro figlio non subisse traumi..... affinché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.

Questi sono i dettagli che contano in una relazione... non la casa.... non la macchina.... non i soldi... queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono.

Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice... ricordando sempre il primo giorno di questa bella storia d'amore.

A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo. Riflettiamo veramente prima di prendere decisioni che faranno male a noi stessi..

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